La storia (non tanto) segreta di Drew Barrymore: il recupero dopo un’infanzia tra alcool e cocaina
Tutti conosciamo Drew Barrymore (38), è un’attrice cresciuta letteralmente sullo schermo!
La Barrymore non solo proviene da una stirpe di attori celebri, ma ha esordito a soli 5 anni in ET, uno dei capolavori del suo padrino Steven Spielberg (insieme a Sofia Loren).
Ma già prima di allora aveva recitato in 3 film e più di 20 spot televisivi a partire dagli 11 mesi di età (“Mia madre mi portò su consiglio di un’amica, il cane mi leccò il naso ed io scoppiai a ridere, così mi presero per la mia prima pubblicità”), come se non bastasse tutta questa pressione su una bimba, anche la storia famigliare di Drew non era tra le più felici.
I suoi genitori e quasi tutti i suoi parenti erano alcolizzati e drogati: e la madre la portava/abbandonava a feste hollywoodiane dove amici molto più grandi di lei la sfidavano a bere e le offrivano cocaina.
Proprio per questo la Barrymore ha cominciato a bere a soli 9 anni, a 10 fumava marijuana e a 12 è passata alle droghe pesanti come la cocaina “Era strano vedermi bere, ma lo trovavano buffo. Mi dicevano “Ti sfido a..” e io lo facevo. E poi trovavano carino vedere una ragazzina così piccola fumare erba”.
Nel suo ambiente fumare, bere, drogarsi, era talmente normale che per diverso tempo, nonostante la giovane età, non riusciva a capire quale fosse il problema.. E il disinteresse dei suoi genitori non l’aiutava.
Chi le dava la droga? “Vorrei dire ‘amici’.. Ma chiaramente non lo erano!”
Nell’89, a soli 14 anni, People la mise in copertina come “La più giovane tossico dipendente d’America” e successivamente finì in rehab, ebbe due ricadute e tentò persino il suicidio.
Infatti ogni volta che lasciava la clinica per realizzare un film, cercava di restare pulita ma continuava ad uscire con persone che bevevano e si drogavano, e alla fine, dopo l’ennesima festa scatenata, tornava a drogarsi..
La sua reputazione ne risentì talmente che i registi cominciarono a non ingaggiarla più, e arrivò il tentativo di suicidio in clinica.
Dopo mesi di terapia riuscì a riprendersi, ottenne l’emancipazione dai genitori, cominciò a mantenersi lavorando in un caffetteria e andò a vivere col musicista David Crosby anche lui ex alcolizzato per farsi aiutare nei momenti di difficoltà.
Nel 1990, a soli 15 anni, pubblicò un libro di memorie “Little Girl Lost” che descriveva la lotta quotidiana per cercare di guarire.
Drew ha ripreso in mano le redini della sua vita: è tornata a recitare, ha fondato una casa di produzione e adesso possiede un’azienda vinicola con il marito Will Kopelman , il padre di sua figlia Olive nata lo scorso settembre.
“Le instillerò certamente l’idea che non ci si può vergognare del proprio viaggio, sai, ti ha condotto dove sei e devi essere orgoglioso di te. Ma cercherò anche di farle capire che io non avevo una guida ed è per questo che ho vissuto così la mia vita. E anche se ne sono fiera e non voglio passare il resto della mia vita a pentirmene, non c’è la minima possibilità che lei prenda quella strada perchè lei ha chi la guida”.
“Sarò lì per lei alle 3 fuori dalla scuola per portarla a casa, questa è la prima cosa. Penso che sia stata la cosa che desideravo di più da piccola. Credere che mia madre sarebbe stata lì. Fuori dalla scuola. Penso che il mondo offra così tanti tipi di ostacoli, ma che per un bambino non dovrebbe essercene assolutamente uno: la preoccupazione che i tuoi genitori non ci saranno!”
Nonostante ci fossero tutte le premesse per una tragedia precoce, Drew è riuscita a risollevarsi e a diventare un modello positivo, come non apprezzarla?
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